Cosa fa il Fisioterapista: perché e quando fare fisioterapia – Tutto quello che devi sapere
Negli ultimi anni sentiamo sempre più persone che intorno a noi fanno fisioterapia, ma ti sei mai chiesto cosa fa il fisioterapista esattamente? Perché fare fisioterapia sembra essere così utile al giorno d’oggi? Ma soprattutto, come funziona questa pratica riabilitativa? Quando devo rivolgermi ad un fisioterapista?
Mentre prima il lavoro del fisioterapista veniva spesso equiparato a quello del massaggiatore, oggi ha un profilo professionale e competenze specifiche che lo definiscono. Difatti, un fisioterapista professionista deve essere in possesso del diploma di laurea o titolo equipollente.
In questo articolo dove spiegheremo tutto ciò che ruota intorno alla fisioterapia; scopriremo insieme quando è necessario richiedere la consulenza di un fisioterapista, come si prenota una prima visita, arrivando a spiegare cosa è la valutazione iniziale fino alle tecniche più efficaci di cui il fisioterapista si avvale per il trattamento.
Un percorso dettagliato nel mondo della fisioterapia, attraverso gli occhi e l’esperienza di un professionista che ha a cuore la salute dei propri pazienti.
Cos'è la fisioterapia e cosa fa il fisioterapista?
La fisioterapia (dal greco terapia naturale) è quella pratica clinica che punta all’individuazione ed al superamento di una disabilità motoria, psico-motoria o cognitiva.
Da questa definizione si può evincere che il fisioterapista è colui che lavora su tutte quelle patologie congenite o acquisite che limitano la vita quotidiana nella sfera del movimento e/o della cognitività (intesa come ideazione e creazione del gesto motorio).
Pensa se soffrissi di cervicalgia, ti sentiresti sicuro nel guidare per le strade trafficate della tua città, sapendo di non avere un collo che sa girarsi senza dolori? Probabilmente no, perché tutto ciò che ti limita nella sfera fisica o sociale causa una disabilità degna si essere curata!
A cosa serve il fisioterapista?
Il fisioterapista è colui che ti permette di ristabilire un corretto equilibrio psico-fisico attraverso un programma riabilitativo ad personam, ma anche di prevenire il nascere di patologie psico-motorie.
Esistono varie specializzazioni in svariati campi fisioterapici che fanno parte del bagaglio delle competenze tecniche di un fisioterapista, eccone alcune:
- Fisioterapia ortopedica
- Riabilitazione posturale
- Riabilitazione neurologica
- Fisioterapia reumatologica
- Fisioterapia sportiva
- Fisioterapia respiratoria e cardio-vascolare
- Fisioterapia geriatrica neurologica
Oltre alle competenze tecniche un buon fisioterapista deve sviluppare empatia, trasparenza ed apertura mentale affinché l’assistito venga guidato verso la risoluzione del problema e si plasmi con lui un rapporto basato sulla fiducia.
Le modalità con cui il fisioterapista lavora con i pazienti derivano tanto dalla letteratura scientifica, quanto dalla sua esperienza nel trattare diversi casi clinici.
Attraverso una valutazione iniziale, egli è capace di dare inizio ad un ragionamento clinico che porti il paziente alla risoluzione della sua patologia.
I trattamenti sono composti normalmente da una parte manuale (quella che solitamente piace di più ai pazienti perché passiva), e da esercizi di riabilitazione proposti sulla condizione specifica della persona.
Questo è il motivo per cui se eseguite esercizi assegnati ai vostri cari, probabilmente non hanno effetto anche su di voi alla stessa maniera. Ogni persona è unica.
Che cosa cura il fisioterapista?
Le condizioni fisiche che più comunemente richiedono l’intervento fisioterapico sono quelle relative a patologie di colonna, ad esempio ernie del disco, lombalgia e cervicalgia, sciatalgia, scoliosi.
Oltre a queste, vi rientrano anche condizioni cliniche dell’osso come le fratture, delle articolazioni come l’artrosi o le distorsioni articolari, ed infine dei muscoli e tendini come gli strappi muscolari e le tendiniti.
La fisioterapia affronta queste condizioni in due modi: attraverso le nozioni apprese dalla letteratura scientifica che attestano l’efficacia dei trattamenti e secondariamente con un programma riabilitativo individualizzato e studiato sul paziente. Il soggetto deve essere considerato parte attiva del percorso di recupero.
Ecco cosa cura il fisioterapista e quando è il caso di rivolgersi a lui:
- Mal di schiena o lombalgia;
- Sciatalgia o lombosciatalgia;
- Cervicalgia;
- Cervicobrachialgia;
- Mal di testa
- Ernia del disco cervicale o lombare;
- Fratture ossee;
- Distorsioni o lussazioni articolari;
- Infiammazioni articolari;
- Riabilitazione post-intervento (per esempio per lesioni meniscali o sostituzioni articolari protesiche);
- Difetti di postura (scoliosi, dorso curvo, iperlordosi, rettilineizzazione della colonna)
- Traumi muscolari: strappi muscolari, lesioni o contratture;
- Lesioni parziali o totali dei tendini.
- Lesioni dei legamenti;
- Sindromi causate da compressione nervosa (per esempio il tunnel carpale);
- Artrosi;
- Artriti;
- Tendiniti (per esempio epicondiliti, epitrocleiti);
- Rinforzo muscolare;
- Alluce valgo;
- Riabilitazione del pavimento pelvico;
- Riabilitazione della mano (per esempio dito a scatto);
- Parkinson, Sclerosi Multipla, SLA ed altre patologie del sistema nervoso.
Quando fare fisioterapia: perché è necessaria e quali sono i suoi benefici?
Ti sei mai chiesto quando è necessario iniziare dei trattamenti di fisioterapia?
Prima di rispondervi è doverosa una premessa: il corpo ha la grandissima capacità di adattarsi, ma non lo può fare all’infinito! Se ci presenta un dolore o un altro sintomo, ci sta mandando un chiaro segnale che non riesce ad adattarsi.
Dunque, in caso di dolore persistente, formicolii o altri sintomi la fisioterapia è appropriata sia per ristabilire la normalità, sia per non fare danni secondari.
Quali sono i casi in cui la fisioterapia è fondamentale nel percorso di recupero e per riacquisire la propria autonomia? Casi come fratture, distorsioni, lesioni muscolari e tendinee, interventi chirurgici come per la protesi dell’anca o la ricostruzione del legamento crociato anteriore.
Inoltre, essa è spesso un approccio conservativo capace di farti recuperare al massimo anche senza l’intervento chirurgico, ad esempio nelle ernie espulse o nelle lesioni della cuffia dei rotatori..
Quali sono i benefici della fisioterapia?
Ma quali sono i vantaggi apportati dalla fisioterapia? Ebbene, i benefici sono svariati, ed i sintomi maggiormente descritti dai pazienti riguardano dolore e mancanza di mobilità.
Oltre a lavorare e risolvere quelli descritti in precedenza, altri riguardano il recupero delle proprie autonomie a seguito di un intervento chirurgico o di un trauma importante, il riequilibrio muscolare sia in termini di elasticità che di forza.
Elencare tutti i benefici sarebbe impossibile ma, sappi che si lavora in modo specifico sul paziente e sul suo corpo, ristabilendo un equilibrio fisico, ma anche psichico.
La fisioterapia ti pone di fronte al tuo problema, e superarlo ti farà sentire più forte e sicuro di te stesso.
In alcuni casi seguire la fisioterapia non solo è consigliata, ma è assolutamente necessaria per il recupero fisico!
Questi sono i casi di infortuni muscolari, fratture ossee, lussazioni articolari per esempio; insomma, tutti quei traumi che ti portano a usare un gesso o un tutore di immobilizzazione hanno il fortissimo
bisogno di essere trattati.
Tipicamente accadono sia a persone sportive, sia a chiunque altro: mentre nel primo caso il recupero sarà incentrato sul ritorno in campo, nei secondi si mirerà al ritorno alle proprie attività di vita quotidiana..
Altri casi non meno importanti sono quelli di patologie croniche o cronico-degenerative in malattie neurologiche o reumatologiche (es. Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide ecc.). In questi casi la fisioterapia è comparata ad un farmaco per il paziente, dunque essenziale.
Quali sono i trattamenti fisioterapici?
Le macrocategorie di trattamenti fisioterapici possibili sono due: attivi e passivi.
Per trattamenti fisioterapici attivi si intendono tutti quegli esercizi di riabilitazione dove il paziente è coinvolto in prima persona per la gestione e cura dei propri sintomi.
Al contrario il trattamento di fisioterapia passivo è composto principalmente da pratiche manuali per trattare patologie del sistema muscolo-scheletrico e del sistema nervoso, e che il fisioterapista attua sul paziente al fine di lenire i suoi sintomi.
La coesione dei due trattamenti è ciò che tipicamente risulta più efficace. La terapia fisica può fornire un aiuto nelle fasi di infiammazione, ma da sola non risolve mai la situazione del paziente.
Partendo dal concetto che ogni individuo è unico, vien da sé che il programma di trattamento di un paziente deve essere specifico per lui/lei.
Attraverso lo strumento più potente di cui un fisioterapista dispone, ossia la valutazione iniziale, saprà individuare la causa dei tuoi sintomi ed intervenire in modo specifico sul tuo problema.
Molto spesso i grandi centri convenzionati fisioterapici, per via delle tempistiche a cui sono strettamente legati, tendono a rimuovere questa parte fondamentale del percorso terapeutico a differenza dei centri privati.
Conclusioni
Questo articolo tratta di tutti gli argomenti che possono venirti in mente quando si parla di iniziare un percorso di fisioterapia. Abbiamo definito cosa è la fisioterapia e la figura del fisioterapista, gli obiettivi a cui la riabilitazione mira in funzione del tuo recupero ottimale.
È importante capire che la fisioterapia è prevenzione e cura, motivo per cui sapere quando chiedere un trattamento è essenziale per non danneggiare la propria salute.
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